La visita a quel monumento dell’orrore nazifascista che sono le Fosse Ardeatine, a sorpresa e nella massima sobrietà, imprime il segno della futura presidenza di Sergio Mattarella. Con un gesto eloquente egli ci ricorda la tragedia in cui è radicata la nostra Repubblica e la nostra Costituzione; per assumerne la tutela in un tempo contemporaneo che di nuovo presenta analoghe minacce.
“L’alleanza tra Nazioni e popolo seppe battere l’odio nazista, razzista, antisemita e totalitario”, ha detto Mattarella. Per poi aggiungere il richiamo a un’attualità che spesso la nostra classe dirigente tende a rimuovere: “La stessa unità in Europa e nel mondo saprà battere chi vuole trascinarci in una nuova stagione del terrore”.
Un presidente all’antica? Forse, e meno male, se questo gli permette di non compiacere gli umori momentanei e di indicarci la scala di priorità, e i valori. Europa unita con altre nazioni per combattere un nuovo pericolo non così dissimile dalla furia nazista. Ce lo ricorda un uomo mite che però non dimentica di aver fatto anche il ministro della Difesa.