Il fratello di Mattarella non chiarisce una brutta storia di 23 anni fa

martedì, 3 febbraio 2015

“La Repubblica” di martedì 3 febbraio 2015 fa un scoop intervistando uno dei fratelli di Sergio Mattarella, Antonino. A differenza del padre e dei fratelli Antonino Mattarella non ha mai fatto politica, ma il suo nome è diventato oggetto di polemica mediatica grazie al “Fatto Quotidiano”. Venerdì 30 gennaio, quando l’elezione di Sergio Mattarella sembrava ormai certa come è stato il giorno successivo, un articolo di Marco Lillo raccontava una storia successa 23 anni fa che che riguarda suo Antonino. Il Fatto ha scritto, basandosi su un’inchiesta archiaviata, come  Antonino Mattarella avesse preso in prestito 750 milioni di lire dell’epoca da Enrico Nicoletti, uno dei boss della banda della Magliana. L’ex professore di diritto del lavoro risponde così a questa vicenda su “La Repubblica”, in un’intervista in cui racconta e fa gli auguri al fratello diventato capo di Stato.

 

” Molti non sapevano della sua esistenza, poi nei giorni scorsi “Il Fatto” ha cominciato a scrivere su di lei…, chiede la Repubblica.“Sono amareggiato, io non c’entro con l’attività politica di mio fratello, non ho mai interferito con certe cose, né con Sergio e prima neanche con Piersanti… Non avevano bisogno di me”. Ci racconti questa vicenda dei suoi rapporti con alcuni criminali, quelli della banda della Magliana. Come li ha conosciuti? Come è entrato in contatto con loro e come mai prese soldi in prestito da quei personaggi? “E’ una vicenda assurda di 25 anni fa. Lo stesso pm che l’aveva aperta ha chiesto poi l’archiviazione che il giudice ha controfirmato. Cosa dovrei aggiungere su una storia che non esiste da un punto di vista giudiziario?”.Potrebbe chiarire “Posso soltanto esprimere la mia opinione: non ha senso che veniate qui a tirare fuori una cosa come questa quando non la si conosce. Una ricostruzione fondata su niente”.Però lei dovrebbe spiegarci, al di là di come si è concluso il caso giudiziario, come e perché sono nate queste relazioni. “Non ne voglio parlare più, gli ho creato già abbastanza problemi a Sergio con queste buttanate”. Antonino Mattarella evita così di spiegare la vicenda svelata dal “Fatto Quotidiano” basandosi su una relazione del tribunale di Roma.

La relazione del tribunale di Roma ipotizzava una collaborazione tra Antonino Mattarella e Enrico Nicoletti. Il primo era curatore fallimentare di uno stabile acquistato dal secondo. Il Fatto citava la relazione dell’indagine in cui si scriveva come” siano davvero allarmanti  le vicende attraverso le quali il Nicoletti ha acquistato l’immobile in questione – scrivono i giudici – Nicoletti infatti ha rilevato l’immobile dalla società in pre-fallimento (fallimento dichiarato il 20 luglio 1984) dello Stirpe con atto 9 gennaio 1984; è riuscito ad evitare una azione revocatoria versando una cifra modestissima, lire 150 milioni, rispetto al valore del bene, al fallimento. La transazione risulta essere stata effettuata tramite il curatore del fallimento Mattarella Antonino, legato al Nicoletti per gli enormi debiti contratti col proposto (dalla documentazione rinvenuta dalla Guardia di finanza di Velletri emerge che il Nicoletti disponeva di titoli emessi dal Mattarella, spesso per centinaia di milioni ciascuno)”. L’indagine fu poi archiviata. Antonino Mattarella aveva inviato una lettera di smentita sui fatti raccontati dal “Fatto Quotidiano” pubblicata dal quotidiano di Antonio Padellaro sabato 31 gennaio 2015, in cui ha rimarcato come l’immobile fosse già di proprietà di Nicoletti quando ha iniziato la sua attività di curatore fallimentare.

 

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