Renzi l’imprudente disseppellisce il suo motto “Sto con Marchionne senza se e senza ma”

domenica, 22 febbraio 2015

E’ bastato un migliaio di assunzioni annunciate (di cui trecento a termine già operative) per far sì che il premier Renzi torni agli antichi amori, rivendicando da Lucia Annunziata in televisione il -testuale- “progetto Marchionne”. Dimenticato l’espatrio della sede legale e fiscale di Fca; rimosse le centinaia di migliaia di ore di cassa integrazione in deroga a carico della fiscalità generale; digerita la dismissione di Termini Imerese… è più forte di lui: così come aderì al mendace progetto Fabbrica Italia con il motto “io sto con Marchionne senza se e senza ma”, di cui in seguito fornì disinvolta ritrattazione, oggi Renzi di nuovo attacca Landini e sceglie Marchionne. Forzando l’interpretazione di un’intervista del segretario della Fiom a “Il Fatto”, ne delinea il prossimo ingresso in politica, e lo addita come conseguenza di una sconfitta sindacale. Io ho i miei dubbi che Landini commetta l’errore di lasciare la Fiom per costituire una dforza politica di estrema sinistra. Ben diverso è il progetto di coordinamento delle associazioni di sinistra impegnate nel sociale, a partire dalla stessa Fiom con Emergency e Libera. Ma in ogni caso l’uscita odierna del premier evidenzia quale sia il suo istinto di uomo vicino agli interessi delle imprese, convinto che lasciare briglia sciolta ai manager possa favorire la ripresa dell’economia e dell’occupazione. Temo la faciloneria del suo calcolo. Mi aspetto una ulteriore, prossima retromarcia.

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