La bufala del referendum sull’euro di Varoufakis lanciata e non smentita dal “Corriere”

lunedì, 9 marzo 2015

Il “Corriere della Sera” di domenica 8 marzo ha fatto uno “scoop” mondiale, riportando in un’intervista al ministro delle Finanze della Grecia Yanis Varoufakis l’intenzione del governo di Atene di convocare un referendum sull’euro. Il problema di questo “scoop” è che Varoufakis non ha mai pronunciato la frase attribuitagli dal “Corriere”, che ne aveva fatto il titolo di apertura in prima pagina, come si notava anche nella trascrizione dell’intervista. La parte “sull’euro” era stata aggiunta dalla redazione o dal giornalista autore dell’intervista, come esplicitato dal “Ndr” evidenziato nell’articolo di Danilo Taini, in foto e trascritto sotto.

 

Se però Bruxelles non accetta il vostro piano… 
«Potrebbero esserci problemi. Ma, come mi ha detto il mio primo ministro, non siamo ancora incollati alle poltrone. Possiamo tornare alle elezioni. Convocare un referendum (sull’euro, ndr)».

ll referendum sull’euro (Non) annunciato da Varoufakis ha attratto l’attenzione della stampa europea e mondiale. In Italia Beppe Grillo non ha perso tempo per schierarsi a favore della consultazione (Non) proposta da Yanis Varoufakis, simile se fosse stata vera alla proposta lanciata dal Movimento 5 Stelle.

 

Il ministero delle Finanze greco ha rilasciato ieri pomeriggio una smentita sulla frase attribuita ma mai pronunciata da Yanis Varoufakis. Il “Corriere della Sera” di lunedì 9 marzo è tornato sul caso in un articolo scritto da Danilo Taino, che in un post scriptum al suo pezzo odierno sulla Grecia ha scritto quanto segue. “L’intervista pubblicata ieri dal Corriere a Varoufakis ha aperto la questione di un eventuale referendum che il governo ellenico potrebbe decidere di tenere se ricevesse risposte negative alle sue proposte di contratto per la crescita. Referendum sull’euro o no?Ogni referendum indetto in Grecia come reazione a un no di Bruxelles sarebbe un referendum su euro sì/euro no. Qualsiasi nome gli si volesse dare. Lo sa il governo di Atene e lo sa il ministro Varoufakis”. Una puntualizzazione piuttosto surreale, visto che il governo Tsipras ha più volte ribadito la sua intenzione di rimanere nell’euro, in campagna elettorale così come durante la fase iniziale del nuovo esecutivo. Se il “Corriere” non apprezza o non crede nella linea di Tsipras e Varoufakis dovrebbe esplicitarlo, più che attribuire progetti come il referendum sull’euro. Nella giornata di ieri Ferruccio de Bortoli aveva riportato su Twitter la precisazione del governo greco.

 

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