L’oscena alleanza tra ISIS e Boko Haram

venerdì, 13 marzo 2015

ISIS ha inviato un nuovo messaggio di propaganda in cui ha minacciato nuovi attacchi all’Occidente, tra cui ancora una volta Roma. All’interno di questo messaggio c’è stata la conferma dell’alleanza stretta tra l’organizzazione terrorista guidata da al-Baghdadi e i Boko Haram. Nei giorni scorsi il leader della formazione terrorista nigeriana aveva dichiarato la sua fedeltà al califfato islamico proclamato in Siria e Iraq, riconoscendone la guida. Il portavoce dell’ISIS ha accolto questa dichiarazione di intesa tra i due movimenti fondamentalisti, e ha invitato i jijhadisti a recarsi in Nigeria e nell’Africa occidentale per combattere al fianco dei Boko Haram, in caso fosse loro negato l’accesso a Siria e Iraq. Il califfato è stato così esteso anche all’Africa occidentale, la Nigeria settentrionale in realtà, oltre ai due Paesi dove è presente lo Stato islamico. I Boko Haram, a differenza dell’ISIS, sono un’organizzazione terroristica che non aveva finora mostrato interesse per iniziative militari esterne al suo territorio d’azione, la Nigeria settentrionale e i Paesi confinanti. L’alleanza chiesta dai Boko Haram conferma l’accresciuta autorevolezza dell’ISIS nel mondo jihadista. L’organizzazione di al-Baghdadi ha ormai superato definitivamente al-Qaida nelle preferenze degli estremisti islamici di tutto il mondo. Per ISIS la fedeltà dei Boko Haram rappresenta una buona notizia da comunicare ai suoi simpatizzanti, che consente di mascherare le numerose sconfitte militari collezionate in queste settimane. Dopo la presa di Kobane, sconfitta ammessa in questo messaggio dall’ISIS, i curdi hanno strappato ulteriori territorio nell’area settentrionale dell’Iraq. L’esercito di Baghdad ha ripreso il controllo del centro di Tikrit, la città natale di Saddam Hussein, e sta lanciando un’offensiva per strappare all’ISIS anche Mossul. Da diverse settimane si susseguono inoltre le notizie di numerosi abbandoni da parte dei guerriglieri dell’ISIS, che preferiscono abbandonare la Siria e l’Iraq piuttosto che continuare a vivere sotto il califfato di al-Baghdadi. Nel comunicato diffuso sull’alleanza dell’ISIS non è stata citata la Libia come uno dei territori di presenza del califfato, a dimostrazione della scarsa presenza dei jihadisti legati ad al-Baghdadi tra Tripoli e Bengazi.

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