Dal Pakistan alla Nigeria, cerchiamo il perché del terrorismo suicida

lunedì, 16 marzo 2015

Giustamente la denuncia si concentra oggi sulla persecuzione dei cristiani in Pakistan, mal protetti dalle autorità statali islamiche. Ma il vero nodo sono quei kamikaze disposti, come ieri a Lahore, a farsi esplodere davanti a due cattedrali pur di uccidere dei fedeli di un’altra religione. Ho già segnalato le ricerche secondo cui il numero di terroristi suicidi è raddoppiato nel 2014 rispetto all’anno precedente. La disponibilità a morire volontariamente è l’arma principale del sedicente Califfato e delle organizzazioni che gli ruotano attorno. Impossibile rimuovere la pulsione religiosa apocalittica, millenarista, rivelata da una tale massiccia predisposizione a uccidersi per la causa, qualsiasi essa sia.
L’integralismo religioso sta assumendo una dimensione messianica -la certezza di essere giunti alla fine dei tempi, al Giudizio Universale- non solo nella religione islamica. La relazio e con la morte che ne consegue è il buco nero in cui esitiamo a addentrarci, ma è anche il mistero cruciale che ci resta da indagare.

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