Giustamente la denuncia si concentra oggi sulla persecuzione dei cristiani in Pakistan, mal protetti dalle autorità statali islamiche. Ma il vero nodo sono quei kamikaze disposti, come ieri a Lahore, a farsi esplodere davanti a due cattedrali pur di uccidere dei fedeli di un’altra religione. Ho già segnalato le ricerche secondo cui il numero di terroristi suicidi è raddoppiato nel 2014 rispetto all’anno precedente. La disponibilità a morire volontariamente è l’arma principale del sedicente Califfato e delle organizzazioni che gli ruotano attorno. Impossibile rimuovere la pulsione religiosa apocalittica, millenarista, rivelata da una tale massiccia predisposizione a uccidersi per la causa, qualsiasi essa sia.
L’integralismo religioso sta assumendo una dimensione messianica -la certezza di essere giunti alla fine dei tempi, al Giudizio Universale- non solo nella religione islamica. La relazio e con la morte che ne consegue è il buco nero in cui esitiamo a addentrarci, ma è anche il mistero cruciale che ci resta da indagare.