I 5 euro di Comunione e Liberazione per andare dal papa. Cl smentisce “Il Fatto”

venerdì, 20 marzo 2015

EDIT: Pubblichiamo questa precisazione di Comunione e Liberazione inviata a Marco Travaglio e al “Fatto Quotidiano”.

Egregio Direttore,

il titolo e il contenuto dell’articolo a firma di Emiliano Liuzzi apparso oggi sul quotidiano da Lei diretto, a p. 7, dal titolo «CL si inventa il “Papa a pagamento”», sono falsi e gravemente diffamatori del movimento di Comunione e Liberazione e dei suoi aderenti.

In occasione dell’udienza concessaci da Sua Santità, CL non ha affatto “venduto” Piazza San Pietro né “pass” di accesso alla piazza medesima, né ha posto quale condizione vincolante per la partecipazione al gesto il versamento di somme di denaro. Quello che il giornalista chiama “pass” è il biglietto stampato dalla Casa Pontificia, che non era in vendita.

L’avviso comunicato agli aderenti alla Fraternità di Comunione e Liberazione attraverso il sito della medesima indicava chiaramente la previsione di un contributo di 5 euro per ogni partecipante di età superiore ai 14 anni, all’unico scopo di sostenere le “spese organizzative” di un evento (quali, a titolo esemplificativo, la segreteria generale e i costi di organizzazione, la stampa dei libretti della celebrazione, soccorso 118, le spese per gli impianti di supporto audio video e traduzioni) che ha richiesto mesi di preparazione, nonché per consentire la partecipazione a quanti, specie tra le migliaia di persone provenienti dall’estero, non fossero in grado di sostenere interamente i costi del viaggio.

Gli oltre ottantamila partecipanti al gesto hanno versato offerte complessivamente inferiori ai 210.000 euro, segno evidente che molti tra essi non hanno voluto o potuto contribuire alle spese sostenute e che l’accesso a piazza San Pietro e la partecipazione all’udienza erano assolutamente possibili senza alcun versamento di denaro. Al momento, il saldo dell’incontro si chiude con un esborso a carico del movimento. Come ha ricordato in più occasioni don Carrón, «fin dall’inizio il movimento è vissuto esclusivamente grazie ai sacrifici economici delle persone che vi aderiscono. Per sostenere la vita delle nostre comunità in Italia e nel mondo e le iniziative caritatevoli, missionarie e culturali, il movimento di Comunione e Liberazione non ha bisogno d’altro; e per questo siamo liberi da tutto e da tutti nello svolgere il nostro compito come movimento».

La ringrazio per l’ospitalità e La saluto cordialmente.

Alberto Savorana

ufficio stampa di Cl

 

 

Comunione e Liberazione ha fatto pagare 5 euro ai suoi militanti e simpatizzanti per poter accedere all’udienza di papa Francesco al movimento ecclesiale svoltasi sabato 7 marzo 2015. Come riporta il “Fatto Quotidiano” di venerdì 20 marzo 2015, Comunione e Liberazione ha fatto entrare in piazza san Pietro solo persone munite di “pass”, che costava 5 euro. Nessuno o quasi dei partecipanti ha obiettato all’esborso, servito per un massiccio autofinanziamento di CL, visto che secondo il quotidiano di Travaglio la maggior parte di loro fosse convinta che si trattasse di un biglietto per accedere alla piazza del Vaticano. Che è ovviamente gratuita. Comunione e Liberazione avrebbe incassato circa 400 mila euro grazie all’udienza del pontefice. Papa Francesco aveva concesso questo momento di incontro al movimento ecclesiale in coincidenza con il settantesimo anniversario della fondazione di CL, e in occasione dei dieci anni dalla scomparsa di don Luigi Giussani, ideatore e guida di Comunione e Liberazione fino alla sua morte. Negli ultimi mesi il movimento ciellino ha mostrato di essere piuttosto in difficoltà. Il momento più importante di CL, il Meeting di Rimini, rischia di non esser organizzato per mancanza di fondi. Gli sponsor, privati come istituzionali, stanno riducendo drasticamente le loro elargizioni fondamentali per organizzare un evento così rilevante. A livello politico gli esponenti più potenti di CL sono praticamente finiti più o meno tutti nella marginalità. Roberto Formigoni è passato dalla presidenza della Lombardia a un ruolo minoritario in Senato, Mario Mauro ha subito la stessa parabole dopo l’addio al ministero della Difesa, mentre Maurizio Lupi ha appena perso la guida del dicastero delle Infrastrutture. Anche Raffaele Cattaneo, leader dei ciellini nella roccaforte del movimento, la Regione Lombardia, è sempre più in difficoltà. Per CL sembra passato un secolo, visto che fino a solo due anni fa era probabilmente il blocco di potere più rilevante nella regione più ricca d’Italia. La Compagnia delle Opere, il braccio economico del movimento, continua a essere un’importante realtà del nostro Paese, ma ha un ruolo ben più defilato a livello politico.

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