Non ha senso infierire, ora che Maurizio Lupi ha rassegmato le dimissioni, prendendo atto dell’insostenibilità della sua posizione. Lasciare una posizione prestigiosa non è mai facile (ne so qualcosa). E nel suo caso si trattava anche di una intermediazione fra politica e imprenditorialità che fa in fretta a trovarsi nuovi registi al posto suo.
La dinamica rapida che ha portato a questo epilogo, piuttosto, conferma che il governo Renzi è architrave solido. Nessuno, in Italia e fuori, oggi è in grado di destabilizzarlo seriamente. Chi lo capisce ( e vuole contare) si adegua. Facendo anche dolorosi sacrifici, come nel caso del Ncd. Gli altri se ne restano fuori.