L’ex parà che spara contro le roulottes dei rom e ne uccide uno. Salvini difenderebbe anche lui?

giovedì, 26 marzo 2015

Una bravata motivata da alcol, rabbia e sentimenti razzisti ha provocato la morte di un rom di 43 anni, Roberto Pantic, morto nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2015. L’omicida,scrive il “Corriere della Sera” di giovedì 26 marzo 2015, ha confessato. Si chiama Roberto Costelli, ha 39 anni. Costelli è un disoccupato di Calcio, piccola città della provincia di Bergamo, che in passato ha fatto il paracadutista. Arrestato per l’ampia produzione domestica e illegale di marijuana, Roberto Costelli avrebbe inoltre spiegato le motivazioni del suo folle gesto. Dopo aver trascorso una serata di bevute al carnevale ambrosiano, l’ex parà si sarebbe recato presso uno spiazzo dove stazionavano le roulotte dei rom. Costelli ha sparato cinque colpi, e purtroppo uno ha ucciso Roberto Pantic, padre di dieci bambini. Gli inquirenti ora stanno indagando per capire se il delitto sia stato motivato solo e unicamente dal razzismo, o sia frutto di una bravata finita in tragedia con l’odio verso rom come sfondo. Non è ancora chiaro se Costelli abbia agito da solo, oppure se sia stato accompagnato da altri, così come andrà chiarito a quale distanza siano partiti i colpi. Come rimarca il “Corriere”, ” le sue ammissioni, però, sono apparse credibili. E secondo indiscrezioni il movente non resterebbe ignoto: semmai in bilico tra la bravata e la folle azione dimostrativa di chi non prova certo simpatie per i rom. In quel contesto si sarebbe mosso Roberto Costelli, che il luogo del delitto lo conosce bene, perché poco più su, lungo il Naviglio cremonese, l’ex parà frequentava spesso il cosiddetto Put Gob (Ponte Gobbo), zona di ritrovo di giovani del paese”. Le indagini sul delitto si sono subito concentrate sulla possibile azione dimostrativa contro i rom, e grazie ai controlli incrociati sui possessori d’armi i carabinieri sono arrivati a Roberto Costelli. La pistola con cui sono stati sparati i  colpi era stata nascosta in casa, e grazie alla contraddizione rilevata dagli inquirenti – Costelli ne aveva millantato il furto – l’ex parà è stato spinto alla confessione. I

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