L’assenza di democrazia interna ai partiti non si rimedia cedendo spazio alla pratica, quasi sempre clientelare, delle preferenze. Talmente pervasiva, che l’abbiamo vista in azione perfino in quel rimedio frettoloso alla carenza di procedure democratiche che furono le cosiddette “parlamentarie” escogitate da Bersani per le liste 2013.
Credo che la minoranza di sinistra del Pd sbaglierebbe se, nella direzione di oggi, facesse delle preferenze la bandiera di una rottura con Renzi sull’Italicum. Ormai è troppo tardi per rimpiangere il Mattarellum (che peraltro la destra non avrebbe mai digerito).
Le critiche più sostanziali devono semmai concentrarsi sugli evidenti squilibri della riforma costituzionale, lì c’è spazio per modifiche sostenute con una mobilitazione democratica larga e convincente.
Leggo infine della “proposta indecente” avanzata da Renzi alla minoranza interna: liberatevi dei vecchi dinosauri, e ragioniamo insieme. Non so se sia stata davvero formulata. Ma posso dire che, al netto della sua strumentalità, non la trovo poi così indecente? O qualcuno pensa davvero che il futuro della sinistra possa affidarsi ai leader che hanno favorito, con la logica della Ditta, il trionfo del renzismo anche fra gli elettori Pd?