La retromarcia di Matteo Salvini, che cede a Berlusconi per salvare Zaia e la Lega

mercoledì, 1 aprile 2015

Matteo Salvini sta facendo inversione a U in splendida tradizione bossiana cercando disperatamente un accordo con Silvio Berlusconi, Dopo essersi imposto mediaticamente come fiero oppositore tanto di Matteo Renzi quanto di Forza Italia versione Nazareno, il leader della Lega, forse spinto da sondaggi sempre più ottimistici sulle sue chance di diventare il leader egemone della destra italiana, aveva sfidato apertamente Silvio Berlusconi così come messo alla porta i suoi rivali interni. L’ambizione di Matteo Salvini era creare un Front National italiano, compatto e coeso, capace di rappresentare almeno un quarto dell’elettorato, con mire verso il terzo, per poi trionfare nell’eventuale ballottaggio nazionale previsto dall’Italicum, Il sogno di Matteo Salvini sembra però franare con la dura realtà, e per il momento il leader della Lega sembra preferire il ritorno all’ovile berlusconiano. Dopo mesi di ironie e critiche anche feroci verso Forza Italia ora l’esigenza prioritaria del leader leghista è salvare il Veneto e Luca Zaia. L’estromissione di Flavio Tosi, l’unico esponente del Carroccio che ha messo e avrebbe potuto mettere in discussione la leadership di Salvini viste le sue ambizioni nazionali, ha creato diversi malumori, e reso contenibile la regione governata da ormai vent’anni dal centrodestra. La candidatura di Alessandra Moretti non sembra funzionare più di tanto, ma l’appoggio di Forza Italia al sindaco di Verona potrebbe rendere impossibile la corsa del presidente veneto. Per salvare il fedele alleato Luca Zaia Matteo Salvini è pronto a rinunciare alla sua strategia nazionale, fatta di minacciate corse in solitaria in Liguria, Toscana così come la presentazione delle liste di “Noi con Salvini” al Sud. In Liguria, vista la spaccatura all’interno del PD, Forza Italia reclama la candidatura alla presidenza della regione, che dovrebbe essere ottenuta da Giovanni Toti. In Campania invece, dove Stefano Caldoro ha bisogno assolutamente degli odiati (da Salvini) alleati di Ncd, il leder della Lega è pronto a rinunciare al suo movimento, visto il veto posto dal presidente di Forza Italia. Una retromarcia su tutta la linea o quasi, che evidenzia lo spregiudicato realismo di Matteo Salvini. Il progetto  del Front National italiano sarebbe naufragato in caso di sconfitta in Veneto, con una rivolta della potente Liga nei confronti del nuovo leader. Dopo mesi di ambizioni sfrenate, Salvini non sembra poter offrire altro che la riproposizione del centrodestra vecchio stile, ovvero Lega, FI e gli ex AN, ora ridotto alla marginalità politica dopo la lunga e fallimentare stagione di governo.

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