L’Ucraina equipara il comunismo al nazismo, il mondo ebraico protesta

venerdì, 10 aprile 2015

Il Parlamento ucraino ha vietato ogni forma di propaganda comunista così come quella nazista, equiparando la simbologia che richiama i due totalitarismi. Il voto della nuova legge, promossa dal governo, è stato unanime, ed è arrivato a pochi giorni dal settantesimo anniversario della fine della II guerra mondiale. La nuova norma ha messo fuori legge ogni pubblico rifiuto della natura criminale dei regimi nazisti e comunisti in Ucraina, imponendo il divieto di bandiere, simboli, immagini, inni, nomi di strade o città affiliati all’Unione Sovietica oppure alla Germania di Adolf Hitler, come spiega il Wall Street Journal. Nel giorno dell’approvazione del Parlamento di Kiev il presidente ucraino, Petro Poroshenko, si è recato in visita presso il memoriale del massacro di Katy? compiuto dall’Armata Rossa insieme al suo collega polacco, Bronis?aw Komorowski. Uno dei principali esponenti del partito del presidente ucraino, il Blocco Petro Poroshenko, ha rimarcato al Wsj come i simboli della stella a cinque punte o della falce e martello spariranno dalle strade ucraine. “Sono equivalenti alla svastica. I simboli di coloro i quali hanno torturato l’Ucraina non saranno più utilizzati, e i trasgressori saranno puniti”. La legge appare una chiara provocazione nei confronti della Russia. Nonostante un orientamento conservatore, Vladimir Putin difende strenuamente il passato dell’Unione Sovietica e il suo ruolo nel mondo come base fondativa dell’attuale nazionalismo di Mosca. La norma esacerberà inoltre la divisione tra la maggioranza ucraina, schiettamente anticomunista, e la minoranza russofona, che conserva un legame culturale molto forte con il presente così come con il passato di Mosca, oltre alla sua evidente difficile applicazione. Le strade dell’Ucraina sono piene di riferimenti all’Unione Sovietica, e difficilmente tutti i simboli riferiti alla passata appartenenza del Paese al blocco comunista potranno essere rimossi. Oltre alla scontata censura della legge fatta da un portavoce del Cremlino, che ha ribadito il monito di Putin a non distorcere il comune, passato di Russia e Ucraina, la norma che equipara comunismo e nazismo è stata bocciata dal  Centro Wiesenthal di Gerusalemme. Il direttore dell’istituto,  Efraim Zuroff, ha spiegato all’Ansa come la nuova legge sia una decisione oltraggiosa”, una “grande bugia che trasforma i carnefici in vittime. “Questa legge cerca di deviare l’attenzione dai crimini dell’Ucraina durante la Shoah ed equipara falsamente nazismo e comunismo”

 

 

 

 

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.