“Il Sole 24 Ore”: il tesoretto del Def è un’arma di distrazione di massa

martedì, 14 aprile 2015

Il “Sole 24 Ore” critica in modo aspro la strategia del governo di spendere il cosiddetto “tesoretto” da 1,6  miliardi di euro, che dovrebbe esser utilizzato per l’approvazione di un bonus fiscale per gli incapienti prima delle elezioni regionali. Il #bonusDef, come lanciato dal responsabile della comunicazione di Matteo Renzi, Filippo Sensi, è stato “ottenuto” dalla differenza tra il deficit programmatico e tendenziale 2015. A legislazione vigente, e con le previsione di crescita confermate, il nostro disavanzo di bilancio dovrebbe finire a meno 2.5% del Pil, mentre il governo aveva programmato di portarlo al 2,6% . Secondo il vicedirettore del “Sole 24 Ore”  Fabrizio Forquet questo denaro però non esiste, visto che maschera semplicemente la volontà del governo Renzi di fare ulteriore deficit spending, nuova spesa non coperta da tagli o aumenti di tassazione, e che di conseguenza crea ulteriore debito. ” Con dati occupazionali che restano al minimo storico e una produzione industriale che continua a deludere, dovrebbe essere chiaro a tutti che è tempo di serietà e non di distrazioni. Tanto meno di armi di distrazioni di massa per distogliere l’attenzione della pubblica opinione dai nodi veri dell’economia e dell’azione di governo.È allora opportuno che il governo spari nel dibattito pubblico la questione del “tesoretto”? E c’è davvero un “tesoretto” da spendere nelle pieghe del nostro bilancio pubblico? La risposta è no, no secco, su entrambe le domande”. Forquet rimarca come già le coperture previste dalla Stabilità 2015 siano piuttosto fragili, tanto che in la decontribuzione prevista per le nuove assunzioni a tempo indeterminato sia senza coperture, nonostante si tratti di un importo piuttosto basse. L’obiettivo di bilancio tendenziale del 2,5% potrebbe essere confermato se e solo se le coperture previste – tagli alle regioni, reverse charge e lotta all’evasione fiscale – garantiranno il gettito stimato, e la crescita sarà pari allo 0,7% indicato dal governo. Due se piuttosto rilevanti, alla luce dell’esperienza recente – nessun obiettivo del Def 2014 del governo Renzi è stato praticamente rispettato. Di conseguenza il cosiddetto “tesoretto” è solo “un deficit”, come evidenzia Forquet. ” Ma è tutta roba di carta, numeri astratti e potenziali.
Quella franchigia, in sostanza, si determina sulla base di un aumento del Pil che il Governo stima superiore a quello che era stato precedentemente previsto e di tassi di interesse in declino. Una previsione, dunque, non un dato di fatto. Il governo stima che cresceremo quest’anno non più allo 0,6 ma allo 0,7%. Una previsione anche prudenziale, dicono al Tesoro. Ma è pur sempre una previsione. Ed è bene ricordare che nell’ultimo decennio tutte le stime sul Pil effettuate dai governi nel Def/Dpef – sempre prudenziali per carità – sono state inesorabilmente riviste al ribasso al momento del consuntivo di fine anno”. Ecco perchè secondo il vicedirettore del “Sole 24 Ore”, quotidiano certo non ostile al governo Renzi, di cui ha sostenuto i principali interventi economici e non, sarebbe opportuno non impegnare risorse finanziarie al momento inesistenti. ” Impegnare oggi risorse sulla base di una stima, di un auspicio, è un artificio molto a rischio. Tanto più se quelle somme vengono poi prenotate e contese da ministri e partiti (anche quelli di opposizione) proprio come fossero piovute dal cielo e, quindi, potenzialmente destinabili agli usi più vari, con una evidente strumentalizzazione elettoralistica e al di fuori di qualunque progetto di politica economica”.

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