Raffaela Paita indagata, il “cigno nero” di Renzi

giovedì, 16 aprile 2015

La candidata alla presidenza della Liguria Raffaella Paita è stata indagata dalla procura di Genova in merito all’alluvione del 2014. Una notizia che Stefano Folli, commentatore politico per “La Repubblica”, definisce un “cigno nero” per Renzi. La Liguria è infatti una regione che il presidente del Consiglio non può permettersi di perdere. Storicamente orientata a sinistra, anche se il centrodestra è più competitivo rispetto alle “Regioni rosse”, e amministrata da un esponente del PD, Claudio Burlando, ex dirigente di spicco degli ex DS è passato con Matteo Renzi all’ultimo congresso. In Liguria però una parte della minoranza PD ha sfidato Raffaella Paita e Renzi proponendo la candidatura di Luca Pastorino,deputato vicino a Pippo Civati. Sergio Cofferati, lo sconfitto delle primarie del  centrosinistra per la presidenza della regione, sostiene Pastorino, e la divisione del PD mette a rischio una vittoria che sembrava sicura. L’indagine su Raffaella Paita potrebbe rendere ancora più difficile la sua corsa, anche alla luce del tema. La candidata democratica ha infatti ricevuto un avviso di garanzia per la mancata allerta dell’alluvione che ha colpito Genova l’anno scorso. Questa disposizione dipendeva dalla Regione e in particolare dall’assessorato alla Protezione civile, e non è stata diramata nonostante previsioni meteo che facevano presagire fortissime precipitazioni come ricorda il quotidiano “Secolo XIX”. In una strana ironia della sorte, o sfortuna, Raffaella Paita aveva ricevuto le deleghe alla Protezione civile un paio di mesi prima dell’evento, anche per ottenere una maggiore valorizzazione all’interno della giunta di Claudio Burlando e rafforzare le sue chance di successione al presidente.  La candidata del PD, difesa con lealtà da Matteo Renzi dopo essersi messa a disposizione del partito,  rimane la favorita, ma circolano sondaggi poco incoraggianti (che sarebbero tutti da verificare) e la sua campagna elettorale appare piuttosto debole. L’amministrazione di Burlando non è molto popolare, e fino a pochi mesi fa il fattore alla base della probabile riconferma del centrosinistra in Liguria rappresentati   da crollo del centrodestra così come dalla marginalità del M5S che indicava una conferma del centrosinistra in Liguria. La spaccatura interna al PD, così come l’alleanza tra Lega e Forza Italia, sembra invece rendere contenibile una regione che Renzi considerava già acquisita nel suo pallottoliere. Il presidente del Consiglio puntava e punta al sette a zero per ottenere un nuovo trionfo elettorale e puntellare il suo governo, ma nonostante la debolezza degli avversari le regionali iniziano a inquietare anche Palazzo Chigi.

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