Emma Bonino: cancellare Mare Nostrum è stato disumano. Europa sta commettendo un altro genocidio

lunedì, 20 aprile 2015

Emma Bonino definisce “disumana” la cancellazione di Mare Nostrum, commentando per il “Messaggero” di lunedì 20 aprile 2015 la strage di migranti in fuga dalla guerra avvenuta nei mari libici. ” L’ex ministro degli Esteri rimarca come il nostro Paese debba assumersi la sua parte di responsabilità, e di riconoscere l’errore fatto dal governo con la cancellazione di Mare Nostrum. ” Il nostro Paese ha rinunciato a fare la sua parte di umanità e ha rinunciato a farla valere con testardaggine e cocciutaggine in Europa. Abbiamo cancellato Mare Nostrum accettando anche la motivazione dei colleghi europei, che sostenevano e sostengono che l’operazione di salvataggio avrebbe attirato ulteriori sbarchi. I dati stanno smentendo quella motivazione. La gente scappa perchè le condizioni nei Paesi d’origine sono sempre più terribili e non perchè qualcuno poi li salverà”. Emma Bonino sottolinea come anche l’Europa sia responsabile di quanto avvenga nelle acque del Mediterraneo, ma l’Europa siamo anche noi Italia. ” C’è un’Europa che vista così fa veramente orrore. Questa Europa è stata artefice di due guerre mondiali e di un genocidio. Abbiamo detto mai più! Il mai più non va riferito solo ai forni crematori. Mai più anche ai forni liquidi. Abbiamo cancellato Mare Nostrum con una motivazione che fa vergogna. Perchè costava 9 milioni di euro al mese”. I morti, benché molto inferiori come anche gli sbarchi, c’erano anche con Mare Nostrum, ma Emma Bonino evidenzia come almeno così l’Italia abbia avuto la coscienza di fare tutto il possibile. L’ex ministro degli Esteri, che attualmente  combatte contro un tumore, spiega come non ci siano soluzioni salvifiche, e siano necessarie lucidità, determinazione e tempo per gestire l’Africa mediterranea squassata da numerosi conflitti. “Sappiamo soltanto non capire e fingere di compiangere le vittime delle ripetute stragi. Dobbiamo arrenderci all’evidenza che sui cadaveri non si costruisce niente”.

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