Ban Ki-moon sovverte la linea meschina dell’Ue: “Assicurare il diritto d’asilo ai profughi, non esiste soluzione militare”

domenica, 26 aprile 2015

Con un’intervista davvero impeccabile, rilasciata a Paolo Mastrolilli per il quotidiano “La Stampa”, il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon sovverte letteralmente la linea assunta dal vertice Ue di Bruxelles sulla tragedia del Mediterraneo. Chiede “canali legali e regolari di immigrazione”, là dove l’Ue si è limitata a rifinanziare un presidio navale di contenimento. “La sfida non riguarda solo il miglioramento dei soccorsi e dell’accesso alla protezione -dice Ban Ki-moon- ma anche assicurare il diritto all’asilo del crescente numero di persone che scappano dalla guerra e cercano rifugio”. Nè più nè meno quello che i nostri governanti a Bruxelles hanno rifiutato di condividere, tirando fuori una mancia di pochi spiccioli accompagnata dal rifiuto di ospitalità.
Quanto poi ai proclami bellicosi di spedizioni finalizzate alla distruzione delle imbarcazioni degli scafisti, la risposta è tanto ovvia quanto secca: “Non c’è una soluzione militare alla tragedia umana che sta avvenendo nel Mediterraneo”. Mi auguro che basti a far tacere i ministri in cerca di pubblicità che nei giorni scorsi preannunciavano bombardamenti a casaccio, nel tentativo di attirare l’attenzione sugli scafisti e distoglierla dai profughi.
Martedì il segretario delle Nazioni Unite incontrerà Matteo Renzi e Federica Mogherini, tuttora impegnati ad arrampicarsi sugli specchi nel tentativo di dimostrare che l’Europa ha fatto grandi passi avanti nel soccorso ai profughi. Speriamo che Ban Ki-moon li convinca a cambiare atteggiamento, perchè negare l’evidenza -oltre che imbarazzzante sul piano morale- è anche pericoloso. Per usare le parole di Ernesto Galli Della Loggia sempre oggi sul “Corriere della Sera”, la rimozione sistematica della catastrofe umanitaria in corso rischia di accelerare un “collasso geo-politico”.

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