Non è una rivolta sociale, è solo uno spettacolo idiota e criminale

venerdì, 1 maggio 2015

Per mettere insieme un manipolo di poche centinaia di arditi, devono autoconvocarsi da tutta Europa. Chi oggi ha incendiato automobili e sfasciato vetrine nel centro di Milano, per dare la falsa impressione di essere in grado di metterla a ferro e fuoco, è solo la caricatura -criminale, sia ben chiaro- dei movimenti anche violenti che sconvolsero il nostro paese decenni fa. Non intendo certo minimizzare la gravità dell’accaduto, ma confesso che temevo anche di peggio. Temevo cioè che questi calcolatori di una sovversione fasulla nel 1 maggio di Milano cercassero addirittura il morto. Invece cercavano lo spettacolo, le telecamere. Usando il movimento dei precari e dei No-Expo come un veicolo da sequestrare ai propri fini. Inventandosi obiettivi assurdi come un negozio di panini elevato a simbolo del capitalismo.
Ho trascorso la mattinata di oggi al’Expo traendone l’impressione di un evento riuscito nella sua capacità di accorciare le distanze fra nazioni e visioni opposte, nella globalità contemporanea. Chi nel pomeriggio ha voluto deturpare la festa di Milano, per quanto sprigioni violenza, resta minuscolo al cospetto delle buone cause che mortifica.

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