Il ritorno dei ritratti di Stalin in Russia

mercoledì, 6 maggio 2015

I baffoni di Josef Stalin non sono mai spariti dalla Russia, ma in queste settimane stanno tornando in modo così diffuso da spingere una delle più grande associazioni per i diritti umani, Memorial, a chiederne il divieto. Il leader dell’Unione Sovietica, responsabile della morte di milioni di persone, è celebrato in molti parti del Paese con ritratti installati in diversi luoghi pubblici. I russi ricordano il contributo decisivo di Stalin per la vittoria della Seconda guerra mondiale, e una parte significativa della popolazione dimentica o giustifica gli ecci di massa compiuti dal regime comunista dell’epoca sotto la guida del successore di Lenin. Ne scrive il “Corriere della Sea” di mercoledì 6 maggio 2015, che rimarca come il mese scorso un liceo di San Pietroburgo abbia esposto un ritratto di Stalin, tra poco aprirà un museo dedicato in suo onore e come in Crimea è stato appena inaugurato un monumento che raffigura la celebre foto di Yalta. La figura di Stalin è stata realizzata in modo da superare in altezza sia Franklin Delano Roosevelt che Winston Churchill. La celebrazione di Stalin raggiunge il suo picco durante la Giornata della vittoria, la festa nazionale russa che celebra il successo sulla Germania nazista avvenuto il 9 maggio del 1945. Il settantesimo anniversario che si celebra quest’anno ha favorito il rafforzamento del culto di Stalin, a cui certo non è ostile Vladimir Putin. Il presidente russo ha sempre rimarcato come il sanguinario dittatore comunista abbia reso l’URSS, e la Russia sua erede, una superpotenza mondiale. Il “Corriere” ricorda come un recente sondaggio abbia rilevato una significativa quota di russi, circa il 40%, propensi a giustificare i crimini di Stalin per i servizi resi al Paese. L’associazione Memorial ha invece chiesto il divieto di esposizione dei ritratti dedicati al leader sovietico. ” Installare monumenti che raffigurino l’immagine di Stalin è inaccettabile. I suoi crimini non hanno precedenti nella storia russa e hanno dimensioni tali da rendere inaccettabile qualsiasi raffigurazione di Stalin in luoghi pubblici”.

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