Dopo la ministra “orango” (copyright Calderoli) adesso è Matteo Salvini a apostrofare un’altra ministra come “sculettante”. Il riferimento è alla titolare dei rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi. In proposito è necessaria la massima chiarezza. Se in Italia ci abituiamo a che una rappresentante delle istituzioni, magari perchè giovane donna, venga dileggiata con epiteti sessisti tipo “sculettante” -senza che l’episodio venga sanzionato e anzi strizzando l’occhio ghignante- allora vuol dire che la mentalità del fascismo di ritorno si è di nuovo imposta fra noi. La licenza e l’indulgenza che si concedono a Salvini non sono un segno di libertà, bensì di scivolamento in una violenza verbale che da sempre fa il paio con la misoginia.