Masochismo e nervosismo: Renzi teme emorragia a sinistra?

martedì, 12 maggio 2015

C’è il precedente della diserzione di massa dell’elettorato di sinistra in Emilia Romagna. C’è l’esplicita presa di distanze dal Pd annunciata dalla segretaria della Cgil, Susanna Camusso, che ha ricordato che si può sempre votare scheda bianca. Nella sua corsa a conquistare i voti moderati e il centro dello schieramento politico, Matteo Renzi deve essersi reso conto di aver lasciato troppo scoperto il fianco sinistro. L’uomo arrivato al vertice grazie alle primarie, cioè a una forma di partecipazione attiva dei cittadini, si sta rendendo conto dei danni provocato dal suo stesso leaderismo esasperato. E contrattacca a modo suo, usando l’arma del dileggio. Prendendosela con la “sinistra masochista” si illude forse di fare appello alla vecchia regola del “voto utile”. Temo non si renda conto dell’effetto indesiderato che avranno le sue parole. Ne accentuano la percezione di uomo politico ormai distante dal comune sentire della sinistra italiana. Recide dei legami, umilia settori cospicui della base militante del Pd che già si sentono privi di punti di riferimento. Denota un nervosismo che gli si ritorcerà contro, in una campagna elettorale al passo del gambero, in cui il Pd rischia di conquistare la guida delle regioni perdendo quote di elettorato. Sbaglierò, ma mi sembra che il formidabile battutista come leader politico stia perdendo colpi

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.