Cosa dicono i sondaggi sulle regionali: Zaia vince in Veneto, Campania e Liguria incerte con PD favorito

mercoledì, 13 maggio 2015

Tra poco più di due settimane si svolgeranno le elezioni regionali. Al voto andranno sette regioni: Veneto, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Campania e Puglia in ordine discendente geografico. Cinque regioni sono governate dal centrosinistra, due sole dal centrodestra. Il disfacimento di Forza Italia e la forza del PD dovrebbero indicare un probabile nuovo successo di Matteo Renzi. Il presidente del Consiglio vorrebbe ripetere il clamoroso 40,8% delle scorse europee con un altro “cappotto”, ovvero conquistare sette regioni su sette. L’obiettivo appare però particolarmente difficile, come indicato anche dagli ultimi sondaggi pubblicati a pochi giorni dal “black out”. In Italia a due settimane dal voto scatta il divieto di diffondere rilevazioni demoscopiche. In questa tornata elettorale, forse perchè scottati dai flop di politiche 2013 ed europee 2014, la maggior parte dei media ha preferito non commissionare indagini sulle regionali. Ballarò ha diffuso ieri due sondaggi su Campania e Veneto, le due regioni più grandi che vanno al voto, e le più rilevanti per trarre un giudizio politico su questa tornata amministrativa.

 

Il Veneto, come confermato anche da sondaggi diffusi da “Porta a Porta”, sembra orientarsi verso la riconferma di Luca Zaia, Alle europee 2014  il PD di Renzi era di gran lunga il primo partito della Regione, ma in questi mesi la Lega Nord ha recuperato parecchi consensi. Neanche la corsa in solitaria del sindaco di Verona Flavio Tosi, uscito dal Carroccio dopo un durissimo scontro con Matteo Salvini, sembra minacciare la vittoria di Zaia. In Campania, l’ultima regione italiana governata da Forza Italia, il presidente Stefano Caldoro è rilevato in leggero svantaggio, come descrive Donato De Sena su Giornalettismo. Una sconfitta a Napoli sarebbe un colpo durissimo per Silvio Berlusconi, potenzialmente in grado di far deflagrare Forza Italia. L’esito appare incerto, e le polemiche sulle liste del candidato del PD Vincenzo De Luca non sembrano aiutare la sua corsa. Alle europee il PD era stato il primo partito della Campania, anche se al Sud la performance del partito di Renzi è stata meno spettacolare rispetto al Centro e al Nord. In Toscana, Umbria e Puglia la vittoria dei candidati PD Rossi, Marini ed Emiliano sembra scontata, mentre qualche preoccupazione in più arriva da Liguria, e in parte dalle Marche. In queste regioni governate dal centrosinistra i sondaggi rilevano situazioni di relativa incertezza. Raffaella Paita, la vincitrice delle controverse primarie per la presidenza della Liguria, sarebbe in testa di pochi punti percentuali rispetto a Giovanni Toti, il candidato del centrodestra e consigliere politico di Berlusconi. La corsa solitaria dell’ex deputato PD Luca Pastorino sarà probabilmente decisiva, appoggiato dalle forze di sinistra, visto che la pronunciata flessione di Forza Italia al Nord indebolisce Toti. Nelle Marche il PD dovrebbe confermare la guida dell’amministrazione regionale, resistendo alla sfida lanciata dal suo ex presidente. Secondo alcuni sondaggi la candidatura di Spacca, uscito dal Partito Democratico e appoggiato da parte del centrodestra, potrebbe rendere più equilibrata una competizione che appariva scontata. Al momento il PD appare sicuro di vincere in quattro regioni, contro una appannaggio del centrodestra, il Veneto. In caso di successo in Campania, Liguria e Marche Renzi potrà conquistare un altro importante successo. Se dovesse perdere in tutte e tre invece è perfino possibile che si apra una crisi all’interno del PD, scosso nelle ultime settimane dall’addio di alcune figure di riferimento come Cofferati e Civati e dall’allontanamento di decine di migliaia di iscritti.

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