Scuola: su “Il Messaggero” s’esibisce un Venditti filo-renziano

venerdì, 15 maggio 2015

Le voci a favore della “Buona Scuola” sono piuttosto poche, visto il prevalente clima di ostilità a livello sociale e mediatico che si registra contro l’iniziativa del governo di Matteo Renzi. Uno dei quotidiani nazionali più vicini all’esecutivo, “Il Messaggero” di Roma, intervista nella sua edizione di venerdì 15 maggio uno dei cantanti più legati alla sinistra, Antonello Venditti, per difendere la riforma di Renzi. L’artista capitolino, che ha appena pubblicato un nuovo disco, “Tortuga”, spiega di non aver letto tutta la riforma, ma definisce confortante l’idea di mettere in comunicazione le tre componenti fondamentali della comunità scolastica, gli studenti, i docenti e il personale, e le famiglie. ” Ci siamo finalmente posti il problema che la situazione di un Paese si vede da poche cose: e una di queste è la scuola”. Per Venditti bisogna ricominciare dai luoghi della scuola, “poi da come si sta nella scuola, e poi da quello che si aspetta nella scuola”. Il cantante, contrario alle specializzazioni educative al liceo, esprime il sostegno alla proposta di rimettere insieme la scuola, più che rivoluzionarla. Venditti è convinto che la riforma vada fatta, ed evidenzia come Renzi dica una cosa “interessante” quando dice “mettiamo la scuola al centro del progetto”. Le parole di elogio probabilmente non arrivano così convinte, e il “Messaggero”, attraverso le domande di Mario Ajello, sollecita Antonello Venditti a esprimersi sulla “vexata quaestio” su “Renzi di sinistra”. Il cantante la prende alla larga, e fa un ragionamento sulla mancata occasione di cambiamento rappresentata prima dalla prosecuzione della legislatura ai tempi della caduta del governo Monti, e poi sul fallimento del dialogo tra Bersani e M5S. Dopo aver sprecato queste occasioni, all’Italia non è rimasto che Renzi per proporre un’alternativa. ” Alla fine lui ci va sui problemi. E’ il modo adottato che si può discutere.Secondo me ha un atteggiamento molto veloce. Non lo definirei arrogante. E’ veloce. E va bene così”. I politici prima dell’attuale presidente del Consiglio sono stati molto lenti e inconcludenti, e Venditti, da “ribelle”, auspica un dialogo tra M5S e lo stesso Renzi per il cambiamento.

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