Piango Roberto Delera, un vero compagno di vita

venerdì, 22 maggio 2015

Scrivendone, so di violare la sua riservatezza così piena di sapienza e d’ironia. Stamattina se n’è andato Roberto Delera, dopo una malattia troppo lunga che ha sopportato fino in fondo col sorriso sulle labbra perchè voleva confortare i suoi cari che gli erano al fianco. Per me, più che un amico: un compagno di vita. Da Lotta Continua allo stadio di San Siro, passando per il giornalismo e tante altre passioni comuni, fino a sentirci uniti in un vero legame familiare. Chi lo ha avuto vicino, da Milano alla Sicilia passando per Roma, sa cosa significa la parola amicizia, il senso di protezione che trasmetteva. I colleghi che lo hanno incontrato nel lavoro, a lungo dietro le quinte nella funzione di caporedattore, dal “Corriere della Sera” a “Vanity Fair” fino all'”Huffington Post”, restavano incantati dalla sua generosa e capace dedizione. Ha voluto onorare il suo impegno professionale fin oltre il limite accettabile, quando ormai le forze non lo sostenevano più. Lui, un uomo fortissimo che non abbiamo mai sentito lamentarsi. Orgoglioso. Silenzioso. Detestava la vanità, ma era bello e elegante. Piaceva alle donne. Agli uomini dispensava saggezza, con dolce virilità. Aveva 62 anni. Se n’è andato troppo presto e lascia un vuoto terribile.
Il funerale si svolgerà lunedì prossimo, 25 maggio, alle ore 11, nella sala per le cerimonie laiche del cimitero di Lambrate.

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