La Commissione UE smonta le speranze dell’Italia sui profughi

martedì, 26 maggio 2015

Il nuovo piano della Commissione UE per la gestione dei profughi appare molto deludente per l’Italia. I dettagli delle correzioni all’agenda per l’immigrazione approvata nelle scorse settimane sono anticipati dal “Corriere della Sera” di martedì 26 maggio 2015, in un articolo di Fiorella Sarzanini. L’organismo di governo dell’UE avrebbe introdotto profonde modifiche al ribasso per la condivisione dei profughi tra i 28 Paesi Membri, il primo tentativo effettuato per alleggerire le rigidità dei regolamenti di Dublino. La Spagna ma sopratutto la Francia hanno espresso perplessità, se non aperta contrarietà, in materia di quote dei profughi, e la Commissione avrebbe raccolto queste rimostranze. Nel nuovo piano che verrà discusso domani dal collegio dei commissari rimane il numero dei 24 mila richiedenti asilo da distribuire tra gli Stati UE, ma questa disposizione varrà solo per i nuovi arrivi. Gli oltre 90 mila profughi che l’Italia deve gestire in questi mesi per l’accelerazione degli sbarchi rimarranno nel nostro Paese. Allo stesso modo viene mitigato l’effetto della distribuzione, visto che i 24 mila profughi saranno gestiti in un arco temporale doppio, ovvero due anni invece che uno. Il numero dei profughi che a partire dall’approvazione delle nuove politiche migratorie sarà distribuito tra i 28 Paesi Membri si riduce a dodicimila. Questa norma varrà solo per le nazionalità che beneficiano di uno speciale regime di protezione all’interno del 75% degli Stati UE, ovvero solo siriani ed eritrei. L’indiscrezione del “Corriere” rimarca quanto sia difficile cambiare verso in Europa sulle politiche migratorie, vista l’ostilità a qualsiasi modifica che aumenti la solidarietà tra gli Stati Membri. La missione anti scafisti è ricca di contraddizioni ancora lontane dall’essere risolte, mentre l’introduzione delle quote dei profughi è stata quasi totalmente annullata. L’Europa dopo la strage degli 800 migranti morti in mare si è mossa, ma le novità introdotte appaiono davvero insoddisfacenti, sopratutto per il governo italiano. Il nostro Paese ha chiesto una svolta che potesse alleggerire la gestione del problema immigrazione, ma al momento questa richiesta appare solo parzialmente accolta.

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