Esseri umani senza documenti validi, trattati come rifiuti: il primo passo è riconoscerli

martedì, 16 giugno 2015

Il fenomeno di isteria collettiva alimentata con sapienza dalle televisioni -dove le trovano delle immagini forti come quelle di Ventimiglia?- si nutre di mistero. Quelle donne, quei bambini, quei giovani scuri pieni d’energia vitale sono esseri umani privi di qualsiasi forma di riconoscibilità giuridica. La Francia può rivendicare l’applicazione dei trattati europei quando li sbatte via, mentre in Italia per anni si è preferito evitare di identificarli, in modo di rendere più snello il loro transito verso il nord Europa.
Se ci fossero traghetti per il loro viaggio mediterraneo, e prima ancora centri di raccolta e smistamento in cui raccogliere le richieste d’asilo sulla sponda sud del mare, loro arriverebbero già con un pezzo di carta in mano. Riconoscibili. Riconosciuti nella loro dignità di cui è parte essenziale la personalità giuridica.
Se ora il governo italiano deciderà davvero di munirli di documenti provvisori, sarà un tardivo passo avanti di civiltà.

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