A Pontida Salvini disegna la Lega di governo

lunedì, 22 giugno 2015

Matteo Salvini ha rivitalizzato la Lega Nord, ridando centralità a un movimento che sembrava destinato alla scomparsa, o quantomeno alla marginalità, dopo la fallimentare conclusione dell’esperienza di governo e gli scandali che hanno colpito la famiglia Bossi. La Lega Nord è il partito che più ha beneficiato dell’opposizione a Matteo Renzi, e nell’abituale raduno di Pontida, convocato ormai da 25 anni, il segretario del Carroccio ha cercato di valorizzare la dimensione normale e affidabile della sua proposta politica, in ottica di sfida al leader del PD. Sul pratone del paesino bergamasco si è però vista la classica Lega Nord, entusiasta per l’allargamento dei suoi confini elettorali realizzato da Matteo Salvini, ma indisponibile a cedere la parte più rilevante della sua identità. La Lega è sempre la Lega, hanno ribadito tanto gli oratori sul palco quanto i militanti che hanno riempito il raduno di Pontida. Nord libero, simboli della Padania e tantissimo verde hanno in realtà oscurato le ruspe diventate simbolo del messaggio televisivo di Matteo Salvini, meno capitano e più segretario della Lega davanti alle decine di migliaia di iscritti leghisti. La maestria comunicativa del leader si è vista con la scelta di riempire il palco di bambini, un’ulteriore sottolineatura al messaggio di Lega come forza “normale”, al massimo megafono barbaro della maggioranza silenziosa. Uno storico leghista come Giancarlo Giorgetti ha rimarcato la continuità di Salvini con Bossi, mentre il fondatore è apparso stanco, dolente e pessimista in un intervento poco apprezzato. Pontida si è accesa sì contro i clandestini e per la lotta a Bruxelles, meno invece per l’addio all’euro, ma niente ha scaldato i cuori come il “Va Pensiero” o le ripetuta urla per il Nord libero. Una spinta arrivata in particolare dalle migliaia di militanti veneti entusiasti per Luca Zaia, trionfatore di Pontida. I cori più sentiti sono stati però i ripetuti “vaffa” contro il governo Renzi e la sinistra statalista che riempie il Nord di “tasse e clandestini”, e non si cura delle preoccupazioni della gente normale. Un’ostilità che corrobora la sfida nazionale di Matteo Salvini, che non avrà difficoltà a far accettare un accordo con Forza Italia verso cui sono d’accordo quasi tutti i militanti sentiti a Pontida. Ecco altre considerazioni nel pezzo che ho scritto per Giornalettismo.com

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