Le Borse crollano e gli spread aumentano a inizio seduta dopo la rottura con la Grecia

lunedì, 29 giugno 2015

Le principali Borse europee hanno aperto in modo negativo sulla scia della rottura tra Grecia ed Europa, certificata nel weekend con la convocazione del referendum sul piano dei creditori e la chiusura delle banche successiva al mancato incremento della liquidità emergenziale garantita nelle scorse settimane dalla Bce. Il calo medio, a Milano, Francoforte, Parigi e Madrid, si assesta intorno al 4,5% a circa un’ora dalla riapertura. Diversi titoli bancari, tra cui i maggiori istituti di credito come Intesa e Unicredit,  sono stati sospesi per eccesso di ribasso. Il diffuso nervosismo dei mercati finanziari aveva anche fatto schizzare lo spread tra Bund e Btp a  200 punti base, con un rendimento non lontano dal 3%. Valori record che poi sono parzialmente rientrati dopo i primi scambi sul mercato secondario, e ora si sono assestati su uno spread di più di 160 punti base. Probabile che la Bce abbia accelerato gli acquisti di titoli di Stato lanciati da ormai diversi mesi effettuati all’interno del QE. Simile dinamica si è registrata anche sui Bonos spagnoli, mentre i bond greci sono schizzati attorno al 30%. I rendimenti dei Bund tedeschi sono invece diminuiti sensibilmente, con la consueta flight to quality che si osserva nei flussi finanziari dell’eurozona nei momenti di maggior tensione. I mercati finanziari sono spesso caratterizzati da forti oscillazioni, ma l’inizio della settimana del referendum sulla Grecia sembra esser iniziato male per tutti i fronti dello scontro.

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