Matteo Renzi si scaglia contro il pollaio senza anima dei talk show

giovedì, 2 luglio 2015

“I talk show tv, il grande pollaio senza anima che ha preso il posto delle fiction, pieni di colpi di scena dove non succede mai niente con teatranti di terzo ordine e dove gli sport sono la parte più credibile dell’intera trasmissione”. Matteo Renzi, nel discorso all’università Humboldt di Berlino dove ha insegnato Hegel, è sembrato Karl Popper per durezza nella sua critica alla TV. Il presidente del Consiglio ha attaccato in modo davvero enfatico i talk show, riecheggiando posizioni in passato espresse dal duo Grillo&Casaleggio, a lungo contrari alle partecipazioni in TV degli esponenti del M5S. Matteo Renzi ha però costruito il suo successo sulle partecipazioni alle trasmissioni di informazione politica, diventando un politico dal profilo nazionale grazie alla sua abilità nel padroneggiare il mezzo televisivo. Sin dalla sua elezione a sindaco di Firenze l’allora rottamatore assillava molti conduttori per ottenere un proscenio TV capace di farlo arrivare nelle cucine e nelle sale degli italiani. La rutilante presenza di Matteo Renzi in TV ha caratterizzato tutte le sue campagne elettorali, a partire dalla primarie perse nel 2012 contro Pierluigi Bersani. Nel 2014, prima delle elezioni europee, l’istituto Geca calcolava come Renzi fosse presente circa 5 ore al giorno in TV. Questo dato era inflazionato dalle interviste concesse ai TG come presidente del Consiglio, ma anche con da guida del governo il già segretario del PD non aveva rinunciato alla sua presenza fissa nei talk show. Negli ultimi mesi è però nata un’altra stella in TV, quella di Matteo Salvini, che nel marzo 2015 ha praticamente doppiato Matteo Renzi per ore di presenza nelle trasmissioni di approfondimento politico. Uno smacco che deve esser costato caro al presidente del Consiglio, che in un momento di nervosismo si era già lanciato in una feroce critica a questi programmi. Dopo un servizio di “Piazza Pulita” sulle difficili trattative del Quirinale, Renzi aveva twittato di aver compreso i motivi della crisi dei talk.

Le amministrative, al di là dei proclami di successo, sono andate piuttosto male per il PD, e i sondaggi rilevano valori di consenso inferiori alla percentuale ottenuta da Veltroni nel 2008. Probabile che sia questo il principale motivo della critica di Renzi ai talk show, visto che ora in TV non può più passare un messaggio positivo da lui veicolato, dato che contrasterebbe con una realtà piuttosto deludente.

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