I magnifici quattro della Gelmini per Palazzo Marino

venerdì, 3 luglio 2015

Le elezioni comunali di Milano saranno l’appuntamento politico più importante delle elezioni amministrative del 2016, a meno di una possibile caduta della giunta Marino a Roma. Il PD sta dibattendo se fare le primarie, come vorrebbe il partito locale, oppure se evitarle per far scegliere anche, se non sopratutto, a Roma il candidato. Sul centrodestra al momento la situazione è ancora confusa, anche se appare sempre più improbabile la corsa di Matteo Salvini. La Lega Nord è stato il partito vincitore delle elezioni 2015, e il suo segretario ha ormai evidenti ambizioni nazionali, come mostrano anche i messaggi più moderati lanciati a Pontida o nell’intervista del “Sole” dei giorni scorsi. Mariastella Gelmini, fedelissima di Berlusconi e coordinatrice di Forza Italia in Lombardia, ha fatto per la prima volta i nomi di quattro candidati possibili del centrodestra in un’intervista al “Corriere della Sera” di venerdì 3 luglio 2015. L’ex ministro dell’Istruzione premette che per Milano ci voglia un candidato che ” Deve avere le palle. Ci vuole qualcuno che abbia il coraggio di buttarsi in una sfida di grande generosità. In cui mettere la faccia fino in fondo sapendo che la vittoria non è scontata”. Pressata, ma neppure troppo, da Maurizio Giannattasio, Mariastella Gelmini fa quattro nomi per le prossime comunali. Due sono giornalisti, Paolo Del Debbio e Vittorio Feltri, anche se il primo ha un passato da amministratore visto il suo ruolo da assessore nella prima giunta Albertini, gli altri due invece imprenditori di notorie simpatie conservatrici: Carlo Sangalli e Claudio De Albertis. Il primo è lo storico presidente di Confcommercio Italia e di Camera di Commercio a Milano, con un passato in politica da parlamentare DC, il secondo invece costruttore e presidente della Fondazione Triennale. Quattro nomi piuttosto diversi tra loro, con un comune profilo: nessuno è un politico di professione. Forza Italia reclama la candidatura a sindaco di Milano, visto che la presidenza della Lombardia è in mano alla Lega con Maroni, ma non ha nessun profilo di spicco per una sfida così importante. Il partito di Berlusconi sembra puntare a una candidatura simile a quella di Venezia, dove il presidente di Confindustria veneta, Brugnaro, ha strappato un comune storicamente amministrato dal centrosinistra. Nel resto dell’intervista la Gelmini appare oltremodo fredda verso l’ipotesi di primarie, e chiede a Corrado Passera, manager a tempo pieno in politica, di abbandonare le velleità terziste e di schierarsi con il centrodestra. L’ex AD di Poste e Intesa si è candidato a sindaco di Milano, ma il suo piccolo movimento, Italia Unica, non appare avere alcuna chance. La coordinatrice di Forza Italia spera che il candidato del centrodestra, unito in tutte le sue anime, da Salvini ai movimenti civici, sia già definitivo a settembre, mente conferma come Silvio Berlusconi giocherà un ruolo importante nelle prossime comunali. Negli ultimi 20 anni le amministrative del capoluogo lombardo hanno sempre avuto un rilevante peso politico nel nostro Paese. La vittoria del leghista Marco Formentini nel 1993 ha segnato la definitiva rottura tra il Nord e il “pentapartito” DC-PSI che aveva governato l’Italia negli anni ottanta e inizio anni novanta. Nel 1997 l’affermazione di Gabriele Albertini ha posto le basi per il ritorno al potere di Silvio Berlusconi, uscito sconfitto prima col “ribaltone” e poi nelle urne alle politiche 1996. Il lungo ciclo favorevole al centrodestra si è interrotto nel 2011, quando Giuliano Pisapia ha riportato alla vittoria il centrosinistra in quella che era la capitale del forzaleghismo.

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