Sarà curioso assistere nei prossimi giorni alla disfida fra speculazione finanziaria e regime autoritario cinese, intorno a una Borsa di Shangai che dopo essere cresciuta del 150% ha seminato il panico nel mondo intero perdendo il 30%.
Davvero il potere politico insediato a Pechino avrà la forza di addomesticare un capitalismo finanziario giunto a mordere perfino un’economia reale dalla crescita ininterrotta, benché rallentata?
Non solo nella vecchia Europa, non solo nella povera Grecia, si deve prendere atto di un predominio della dimensione finanziaria sui sistemi produttivi e commerciali, giunto fino al punto di soffocarli. È la minaccia più spaventosa che assoggetta l’economia contemporanea. Talmente grande da farci apparire come un dettaglio la caduta in rovina di una singola nazione come la Grecia. Col rischio di sottovalutare gli effetti a catena di una simile rovina in un’area resa instabile da guerre, migrazioni, totalitarismi in espansione.