Romano Prodi: la Grecia ha perso, ma la vera sconfitta è l’Europa

martedì, 14 luglio 2015

Sul “Messaggero” di martedì 14 luglio l’ex presidente della Commissione UE Romano Prodi commenta in termini critici l’accordo raggiunto tra Grecia ed Europa. L’intesa siglata viene giudicata una sconfitta per tutte le controparti. Alexis Tsipras ha dovuto accettare il terzo salvataggio a condizioni durissime, e il rafforzamento nel negoziato da ottenere con il referendum si è rivelato un errore. Ancora più pesante è però la sconfitta dell’Europa, visto che per Romano Prodi “ha perso la sua anima e ipotecato il suo futuro. Ha perso la sua anima perchè ormai è esclusivamente dominata dagli interessi elettorali dei singoli Paesi. L’Europa ha perso perchè quando ci si mette su questa strada non vi è alternativa al comando del Paese più forte”. Per l’ex presidente del Consiglio l’UE ha ipotecato il proprio futuro, perchè dopo la crisi con la Grecia sarà sempre più arduo ottenere compromessi equilibrati tra gli interessi dei diversi Stati. L’uscita del Regno Unito dal percorso di approfondimento delle istituzioni comunitarie e l’indebolimento della Francia registrato nell’ultimo decennio ha modificato la natura stessa dell’UE. Domina la Germania, il Paese più popoloso e l’economia di gran lunga più forte dell’area euro, che però non esercita un ruolo di leadership capace di farsi carico degli interessi generali. ” La Germania ha dato a tutti il messaggio che la soluzione dei problemi europei dipenderà sopratutto dal gioco interno della politica tedesca”. La stessa ipotesi di Grexit a tempo, impensabile fino a pochi giorni fa, è dipesa in parte dallo schieramento della Csu in favore della cacciata dall’euro, e dal crescente numero di parlamentari Cdu, il partito di Merkel e Schäuble, contrari a qualsiasi ipotesi di terzo salvataggio. Nelle settimane scorse la stessa grande industria tedesca, da sempre legata alla Cdu, si era esposta per l’addio alla Grecia dopo aver in passato difeso l’integrità dell’euro. Romano Prodi critica in ultima analisi i partiti europei, i grandi assenti dalle crisi. Basti citare per esempio citare la divisione del Pse, con due leader di grandi Paesi come Hollande e Renzi contrari a Grexit e contrapposti a premier socialdemocratici come Fico della Slovacchia e Butkevi?ius della Lituania, senza contare l’atteggiamento ambiguo su rottura dell’euro ma durissimo contro Atene della Spd tedesca. “In questa controversia è mancato un qualsiasi ruolo dei grandi tradizionali partiti europei sganciato dai puri interessi nazionali: nessuno richiamo al solidarismo che stava alla base del Ppe, nessun richiamo alle conseguenze delle politiche sulle persone più deboli, come era nei fondamenti del Pse”. Romano Prodi conclude rimarcando come ” l’UE ha protetto l’euro ma lo ha fatto ipotecando il suo futuro. Respiriamo pure perché perchè per ora l’euro è salvo, ma rendiamoci conto che, continuando così, si finisce male”.

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