Il funerale solenne del capoclan Vittorio Casamonica servirà, se non altro, a ristabilire una gerarchia veritiera dei poteri criminali che spadroneggiano nella capitale d’Italia. Deviare l’attenzione sul pericolo rappresentato dagli emarginati che vivono nei campi nomadi -certo afflitti da acuti fenomeni di devianza- è solo propaganda interessata, montata ad arte da chi invece da anni si è rassegnato a convivere con ben altri poteri malavitosi organizzati, con i quali ha stipulato vantaggiosi compromessi. I padrini di Roma non vivono nei campi rom bensì in condomini signorili, fianco a fianco con gli uomini delle istituzioni. I Casamonica sono cittadini italiani da sempre, così come le altre famiglie mafiose che detengono il controllo su aree crescenti del territorio nazionale.