Bandiera azzurra: la marcia del futuro proletariato europeo

sabato, 5 settembre 2015


La bandiera è azzurra con le stelle dell’Unione europea, anziché rossa com’era nel secolo scorso. Ma l’impatto della marcia dei proletari “stranieri” -che non hanno da perdere altro che le proprie catene- risulta così poderoso proprio perché richiama il conflitto sociale come motore della storia.
Da Budapest, per ottusità di chi tenta di respingerli, si è mossa una sfilata di uomini donne e bambini che la spinta demografica unita agli orrori della guerra trasformerà nel giro di pochi anni in nostri concittadini. La vecchia Europa è destinata ad accoglierli, ma intanto si dibatte, restia a condividere un benessere acquisito troppo di recente.
I migranti saranno, in tutto il mondo, il nuovo proletariato del ventunesimo secolo. Per questo intimoriscono, nel mentre proviamo (anche) sentimenti di umanità. Perché un conto è “condividere” un sentimento, altro conto è condividere i beni materiali. Lotta di classe con una nuova declinazione, insomma. Il proletariato europeo del futuro prossimo avrà la carnagione olivastra e un’età media assai più bassa della nostra.

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