Vespa che fa il Vespa anche con i Casamonica? Non mi stupisce. Dimostra solo che la caccia televisiva ai rom e ai sinti vale per i poveracci, non per quelli che possono permettersi l’avvocato che conta. Ben più oscena, a mio parere, è l’affannosa rincorsa quotidiana tra i conduttori per chi si garantirà quest’oggi l’ospitata di Salvini in tv. La presenza ossessiva di Salvini in video, sul piano argomentativo e culturale, risponde agli stessi criteri che hanno portato i Casamonica sulle poltrone bianche di Raiuno. Con l’alibi, in più, del pluralismo da garantire, ma con la stessa identica corrività si allestisce lo spettacolo della cosiddetta “pancia degli italiani “.
Non a caso il segretario leghista -per favorire il mito della sua indispensabilità alla televisione italiana- è sempre andato a cercare il contatto ruvido con le realtà ai margini che gli giova demonizzare: dal campo rom al centro profughi. Salvini, prima di Vespa, era già stato lesto a misurarsi con i Casamonica nel corso di “In onda” su La7, dando luogo al cortocircuito perfetto.
La televisione che si nutre di trash è un tutt’uno con la televisione che veicola la xenofobia. E si sceglie gli ospiti di conseguenza.