“Mare Nostrum è stata la più grande missione umanitaria della storia della Repubblica. Centomila vite salvate, purtroppo non tutte, da donne e uomini in divisa che ci hanno reso fieri della nostra bandiera. Abbiamo fatto fino in fondo l’Italia: Paese di civiltà del diritto, fondatore dell’Europa, protagonista nella tutela dei diritti umani”. Sono le parole con cui il ministro degli Interni Angelino Alfano ha celebrato “Mare Nostrum”, l’operazione di soccorso in mare introdotta dal governo Letta dopo la strage di Lampedusa dell’autunno 2013, quando erano affogati oltre 300 persone. Alfano ricorda gli insulti ricevuti per quella scelta, e l’enorme polemica politica promossa dall’opposizione, in primis la Lega Nord. Il ministro degli Interni però riscrive la storia per quanto riguarda la conclusione di “Mare Nostrum”, cancellata dal governo Renzi e sostituita per molti mesi solo parzialmente dalla missione Triton gestita dall’UE. L’operazione coordinata da Frontex aveva inizialmente un budget molto inferiore rispetto a Mare Nostrum, circa un terzo, e una missione parecchio più limitata sull’aspetto umanitario. Solo dopo la strage di Malta, ricordata da Alfano, Triton ha iniziato a somigliare “Mare Nostrum”. L’altro aspetto che dimentica il ministro degli Interni è che la nuova politica della ricollocazione dei richiedenti asilo decisa dall’UE è stata imposta dalla Germania dopo l’esplosione della pressione migratoria nei Balcani. La Grecia aveva smesso da mesi di registrare i migranti in arrivo, e l’ammassarsi di centinaia di migliaia di persone nell’Est Europa ha reso insostenibile la situazione per molti Paesi. Il governo italiano può rivendicare di aver posto il problema di una risposta comune europea alla crisi dei migranti, ma certo si fa fatica a scorgere nelle ultime decisioni il quadro celebrativo tratteggiato da Alfano. In primis sul sistema di Dublino, che certo non viene scardinato da un meccanismo di ricollocazione dei richiedenti asilo volontario e temporaneo come il piano adottato dall’UE. Angelino Alfano ha avuto il merito, insieme al governo Letta, di aver introdotto Mare Nostrum, ma pure il demerito di averla cancellata, con una sostituzione insufficiente per diversi mesi.