Il “Fatto” suggerisce al M5S di aprire le sue liste agli indipendenti, sul modello delle “quirinarie”

sabato, 26 settembre 2015

Il direttore di Fattoquotidiano.it, Peter Gomez, suggerisce al M5S una via per passare da movimento di protesta a movimento di governo, e così aumentare le loro chance di vittoria elettorale. Sul “Fatto Quotidiano” di sabato 26 settembre 2015 il giornalista propone ai 5 Stelle di aprire le loro liste agli indipendenti, personalità che non hanno un passato di militanza grillina ma che condividono le ragioni principali del Movimento.  I sondaggi confermano lo stato di buona salute dei 5 Stelle, da tempo assestati su valori prossimi, o superiori, al brillante 25% ottenuto alle politiche, e in recupero rispetto al deludente, anche se comunque rilevante, 21% delle europee. Secondo Peter Gomez uno dei motivi del successo grillino è la coerenza rispetto alle promesse elettorali, che ha portato il M5S a superare anche le fasi difficili delle espulsioni e di una gestione del dissenso interno piuttosto controversa, anche per una testata certo non ostile al movimento come il “Fatto”. Il direttore di Fattoquotidiano consiglia al M5S di aprire le sue liste per le prossime elezioni politiche al fine di trasformare i 5 Stelle in un vero veicolo di cambiamento, superando l’attuale fase della sola protesta. Gomez rimarca di comprendere la prudenza passata di Grillo e Casaleggio nell’evitare che in Parlamento arrivassero “infilitrati” o opportunisti, ma come questa scelta sia una chiusura ormai eccessiva rispetto a personalità del mondo della cultura, dell’economia, del lavoro, della ricerca che potrebbero migliorare la rappresentanza in Parlamento come in un eventuale Governo a 5 Stelle. L’esempio a cui ricorre il “Fatto” è la Sinistra Indipendente, il movimento che raccoglieva le personalità autorevoli eletti in Parlamento nelle file del Pci ma provenienti da una cultura diversa da quella marxista. Uno di questi era Stefano Rodotà, che aveva iniziato il suo percorso politico coi Radicali di Pannella, che poi era stato il candidato del Movimento 5 Stelle alle elezioni presidenziali del 2013. Peter Gomez rimarca come  “chi ambisce a rappresentare la società civile non può e non deve avere paura di essa. Provare a portare intelligenza e esperienza nelle istituzioni è giusto, proprio perché oggi appaiono troppo spesso prive di senno”.  Il “Fatto” propone una svolta al M5S, al fine di aprire il suo già vasto perimetro elettorale. L’idea potrebbe essere efficace, anche se finora il segreto dei 5 Stelle è stata la sua capacità di raccogliere l’insoddisfazione degli elettori di destra, di sinistra e di centro. Difficile “aprirsi” senza rinunciare a questa trasversalità così marcata.

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