Matteo Salvini sperimenta in prima persona quanto sia ingiusta la limitazione della libertà di attraversare le frontiere. La Nigeria gli ha negato il visto, calpestando le sue intenzioni caritatevoli: il nostro patriota partiva infatti con l’unico scopo di “aiutarli a casa loro”. Pare intendesse devolvere allo scopo anche i diamanti tanzanesi ereditati dalla precedente gestione del suo partito. Nigeria e Tanzania distano migliaia di chilometri, d’accordo, e la Nigeria è ricca di petrolio. Di fronte all’ignobile veto posto dalle autorità di Abuja, suggeriamo a Salvini di andare a esercitare il suo volontariato in Eritrea. Sarebbe un gesto, se possibile, ancor più nobile.