Stefano Esposito l’assessore di Roma sparacavolate, convinto che volgare sia sinonimo di popolare

venerdì, 2 ottobre 2015

Bestemmiare in aula non è esattamente il modo per mitigare i danni di una polemica tra il sindaco di Roma e il Vaticano, ma Stefano Esposito non se ne è curato. L’assessore ai Trasporti della capitale ha infatti proferito una volgarità ingiuriosa (della Madonna, pare) mentre dibatteva con alcuni esponenti dell’opposizione. Stefano Esposito ha confermato la vicenda, chiedendo scusa su Twitter a metà, visto che ha attribuito parte delle responsabilità alla discussione coi “fascisti”.

 

La bestemmia di Esposito è un ulteriore, assai evitabile problema che arriva mentre il sindaco di Roma, Ignazio Marino, è impegnato a difendersi dalla netta puntualizzazione sul suo viaggio a Filadelfia fatta da papa Francesco. Tempismo che manca anche alla corrente dei giovani turchi, visto che il punto di riferimento dell’assessore ai Trasporti di Roma, Matteo Orfini, si dichiara sostenitore dell’infallibilità del pontefice sul “Corriere della Sera” di venerdì 2 ottobre 2015. Esposito è stato mandato proprio da Orfini, da ormai quasi un anno commissario del PD di Roma, a puntellare la giunta Marino, ma finora si è più distinto per inutile polemiche che per un miglioramento del trasporto pubblico locale. Nelle settimane scorse il “giovane turco” torinese aveva conquistato le cronache per aver rimarcato la sua fede juventina, con tanto di cori “Roma mer..” cantati allo stadio. Stefano Esposito ha una lunga storia di bullismo mediatico, iniziata come strenuo difensore della Tav. Un convinto esponente della volgarità in politica, diventata mainstream da ormai molti anni. Dalla parolacce di Bossi, e talvolta di Berlusconi, ai “vaffa” diventati ideologia con Beppe Grillo, i governanti hanno scelto di avvicinarsi ai governati tramite il linguaggio. A Esposito le volgarità riescono meno bene, vista la ricaduta mediatica delle sue uscite. La bestemmia in aula segue il crollo di un controsoffitto che ha bloccato la linea A della metropolitana di Roma. L’assessore ai trasporti aveva dichiarato in modo brillante come in questo momento ci si debba affidare alla fortuna.

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