Le risposte peggiori al “coming out” di monsignor Chris Charamsa sono quelle che cercano di mascherare l’ostilità con un tono premuroso che suona falso lontano un miglio. Mi ha impressionato notare come il cardinale Camillo Ruini e il senatore Roberto Formigoni abbiano usato la stessa formula: “Ho provato un sentimento di pena nei suoi confronti”. Ma che cari. Quanto sono caritatevoli. Davvero si preoccupano dello stato di salute psichica del pover’uomo che compatiscono? O più probabilmente insinuano trattarsi di un deviante, come tale affetto da patologia, uno squilibrato insomma? Naturalmente il seguito della dichiarazione di Ruini e Formigoni, espresso il doveroso (e peloso) sentimento di “pena”, è un autoelogio in materia di castità. Entrambi citano la propria scelta di astinenza sessuale come un’esperienza che non solo non li sminuisce nella loro umanità, ma che essi vivono in lieta serenità. Loro sì che sono equilibrati! E buoni fino al punto di provare compassione per il fedifrago.