Il corteggiamento del “Giornale” a Lupi: vieni con noi, farai il sindaco di Milano

giovedì, 8 ottobre 2015

Il “Giornale” di Alessandro Sallusti di giovedì 8 ottobre 2015 lancia la candidatura di Maurizio Lupi a sindaco di Milano. La condizione chiesta all’ex ministro delle Infrastrutture è piuttosto semplice: il suo profilo va bene a tutto il centrodestra, nazionale come milanese, ma deve lasciare il partito di Angelino Alfano. Maurizio Lupi è l’attuale capogruppo alla Camera dei Deputati di NCD, e dopo l’eclissi di Roberto Formigoni è diventato il punto di riferimento di Comunione e Liberazione nella galassia centrista un tempo berlusconiana. I legami con Forza Italia non si sono mai interrotti, e come rimarca “Il Giornale”, Lupi sta simpatico a Matteo Salvini. Il leader della Lega è il più ostile a un’alleanza con NCD in un partita di carattere nazionale come le amministrative di Milano. Il nome di Lupi però sarebbe gradito più o meno tutti: Silvio Berlusconi potrebbe rivendicarlo come suo candidato, vista la sua lunga militanza in Forza Italia; Roberto Maroni vedrebbe puntellata definitivamente la sua maggioranza in Lombardia, che si regge sui voti di ND, mentre Salvini potrebbe evitare di bruciare la sua corsa nazionale. Maurizio Lupi è stato per assessore a Milano, per poi lanciarsi in una carriera politica nazionale con Silvio Berlusconi, fino alla rottura del 2013 che ha dato origine NCD. Le sue dimissioni da ministro delle Infrastrutture sembrano non averlo eccessivamente danneggiato, tanto che nel centrodestra da mesi si parla di una sua possibile corsa a Milano. Il vero ostacolo è la sua collocazione politica attuale: NCD è un partito probabilmente destinato a sparire nella prossima legislatura, ma al momento è decisivo per le sorti del governo. Una rottura di questa formazione significativa potrebbe mettere a rischio la prosecuzione del governo Renzi, che ha bisogno dei suoi voti al Senato. La candidatura di Lupi alla guida del centrodestra a Milano avrebbe un impatto politico rilevante, e diversi ambienti vicini all’ex ministro, come CL, frenano quest’ipotesi anche per evitare sgradite ricadute nazionali. A Berlusconi e Maroni però Lupi piace molto, e il “corteggiamento” del “Giornale” di oggi ne è l’ennesima dimostrazione.

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