Putin nuovo gendarme dell’est, un guerrafondaio che piace alla destra

giovedì, 8 ottobre 2015

Con l’esibizione di potenza nel giorno del suo compleanno -26 missili Kalibr che percorrono 1500 chilometri dalla nave sul Mar Caspio fino a esplodere in Siria- Vladimir Putin persegue un ruolo di “dominus”, o se volete di gendarme, nella regione più instabile del mondo. Per quanto straccione sia il suo imperialismo (l’economia russa versa in pessime acque), Putin confida di riempire con i suoi muscoli un vuoto d’iniziativa statunitense e europea. Di più. Sventolando la bandiera dell’etnonazionalismo e della cristianità, si propone come riferimento anti-islamico suscitando l’ammirazione di tutte le destre europee. Quindi, attraverso questi nuovi alleati, scommette di poter condizionare a suo favore le politiche Ue, dallo smembramento di fatto dell’Ucraina a tutta la strategia del rifornimento energetico.
Di fatto in Siria la Russia non cerca alcuna coalizione con gli occidentali, vuole dimostrare di essere capace di fare da sola, appoggiandosi a un dittatore amico come Assad, con la stessa feroce determinazione impiegata in Cecenia. Deve far dimenticare ai russi l’incubo dell’umiliazione subita in Afghanistan ai tempi dell’Urss. La sua scommessa è pericolosa perchè guerrafondaia, la storia ci insegna che i conflitti si scatenano sempre in forme diverse da come gli apprendisti stregoni li avevano pianificati. Vedi la Turchia. Vedi l’Arabia Saudita. Vedi l’Iran. Davvero non abbiamo bisogno di un gendarme come Putin.

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