Marino spiega a Gramellini che hanno e avrebbero fatto di tutto pur di cacciarlo

venerdì, 9 ottobre 2015

Il minaccioso messaggio sulle dimissioni da valutare rientra, ma Ignazio Marino ha scelto una linea di pieno attacco per spiegare il suo addio da sindaco di Roma. In un’intervista concessa al vicedirettore de “La Stampa”, il popolare giornalista Masssimo Gramellini, l’esponente del PD denuncia una guerra sistematica fatta nei suoi confronti. ” Ci avevano provato con la Panda rossa, i funerali di Casamonica, la polemica sul viaggio del Papa. Se non fossero arrivati questi scontrini, prima o poi avrebbero detto che avevo i calzini bucati o mi avrebbero messo della cocaina in tasca”. I motivi per cui Marino ritiene di esser stato cacciato è la sua lotta al consociativismo e i privilegi per alcuni “potenti”. ” Ho rotto le uova nel paniere del consociativismo politico. Ho riaperto gare di acquisti beni e servizi che erano in prorogatio da una vita. Ho tolto il business dei rifiuti a una sola persona e il patrimonio immobiliare a una sola azienda che ha incassato dal comune 100 milioni negli ultimi anni, la Romeo”. Gelido è il commento sul comportamento di Renzi, che secondo i giornali sarebbe il leader PD che più si è spinto per le dimissioni, mentre Lo scandalo note spese è minimizzato, in questo modo. ” Ho già detto che sono disposto a pagare di persona le mie spese di rappresentanza di questi due anni: 19.704,36 euro. Io non so cosa ci hanno scritto sopra. Ho consegnato gli scontrini agli uffici, come si fa in questi casi. Non escludo che possa esserci stata qualche imprecisione da parte di chi compila i giustificativi””.
Il resto dell’intervista si può leggere su “La Stampa”.

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