Perchè sono disposti a suicidarsi pur di ammazzare degli sconosciuti? E’ il vero mistero della terza guerra mondiale

domenica, 11 ottobre 2015

La strage di Ankara sarebbe stata compiuta da due giovanissimi kamikaze inviati dall’Isis a seminare il terrore fra i loro nemici curdi. Un ragazzo e una ragazza, più o meno coetanei dei giovani che andavano a massacrare senza neppure conoscerli. Odiandoli per assioma ideologico, senza esperienza diretta. Anche i ragazzi che si scagliano alla guida di camion-bomba contro le città siriane o irachene prese d’assalto dal Califfo, esibiscono una disponibilità a morire senza precedenti. A casaccio. Magari drogati o ubriachi, non necessariamente imbevuti di fanatismo religioso ma disposti a buttare via la loro vita scagliandola su persone che solo attraverso tortuose argomentazioni forzate possono considerare colpevoli.
Il vero mistero della guerra contemporanea, che divampa ormai intorno a noi destabilizzando l’intera sponda meridionale del Mediterraneo, ma poi estendendosi a est in Asia e a ovest in Africa, è proprio questa disponibilità crescente ad ammazzarsi. Farci i conti è molto scomodo ma ineludibile.

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