La piuttosto stupida polemica sul padre fascista di Alessandro Di Battista

lunedì, 19 ottobre 2015

Il raduno nazionale del M5S, Italia5Stelle, si è svolto senza particolari novità. Grillo e Casaleggio hanno riaffermato la loro guida del movimento, stoppando l’affermazione, mediatica e non solo, della leadership di Luigi Di Maio. Un altro dei volti simbolo del M5S, Alessandro Di Battista, è stato coinvolto a suo modo in una polemica piuttosto stupida. Il padre del parlamentare grillino, Vittorio Di Battista, ha dichiarato di essere un fascista in un’intervista al “Corriere della Sera” fatta durante Italia5Stelle, come si vede in questo video.

Sui social media numerosi politici hanno polemizzato contro Alessandro Di Battista per le idee del padre, invero già svelate dallo stesso parlamentare in un’intervista con Franco Bechis di “Libero”. Strumentalizzare le opinioni politiche di un genitore, certo un po’ inquietanti, per attaccare un leader di un’altra formazione politica è però assai debole, specie alla luce del profilo politico di Di Battista. Il parlamentare grillino ha dichiarato più volte di aver votato a sinistra, prima Rifondazione Comunista e poi PD, e ha svolto mansioni da cooperatore internazionale che in passato l’hanno portato a contraddirsi sulle posizioni conservatrici di Grillo e Casaleggio sull’immigrazione. Alessandro Di Battista rappresenta l’anima “di sinistra”, per così dire, del M5S, mentre Luigi Di Maio ha assunto un profilo sicuramente più vicino a quello del centrodestra. Un’ambiguità voluta dai fondatori del Movimento 5 Stelle, che hanno sempre collocato la loro linea politica sulla posizione più popolare e conveniente dal punto di vista dell’elettorato. Di destra su immigrazione e tasse, di sinistra su Welfare e ambiente, seguendo così piuttosto pedissequamente le inclinazioni dell’opinione pubblica italiana. Di Battista si è poi gradualmente rimangiato il profilo più progressista rivendicato a inizio legislatura, quando il M5S puntava sulla fuoriuscita dei voti dal PD, indebolito dalla doppia “sconfitta” politiche e presidenziali 2013 prima che arrivasse Renzi alla sua guida. Il parlamentare 5 Stelle si è distinto in questi due anni di proscenio mediatico per una lunga serie di topiche e bufale assai più rilevanti delle opinione del padre. Sarebbe il caso di criticarlo, o elogiarlo nel caso, per quello che fa e dice, non per quello che votava suo padre.

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