Aveva 22 anni ed era albanese il ladro ucciso per le scale di un villino di Vaprio d’Adda da un pensionato che -per colmo di sua disgrazia, non lo invidiamo- è divenuto un beniamino della destra fascioleghista. Il giovane ucciso non avrebbe dovuto trovarsi in Italia perché già espulso. Chi urla “vergogna” per questo è invitato anche a dirci se ha soluzioni efficaci da proporre per impedire il rientro degli espulsi. Illegalità numero uno, dunque.
Poi c’è l’indagine per omicidio volontario della Procura di Milano, che tanta indignazione ha sollevato nella destra fascioleghista. Per quella gente è un dettaglio irrilevante che la versione fornita dal pensionato-pistolero non coincida con le circostanze riscontrate dagli inquirenti: il proiettile che ha colpito dall’alto in basso e il corpo riverso in una pozza di sangue fuori dall’appartamento, mentre nella cucina non vi sono tracce di passaggio del ladro. Fanfaluche, vero? Nel Far-West di Lombardia si vuole modificare anche la legge: se vedi un ladro, spara a vista!
Domanda: è questa la tesi che il governatore Maroni vorrebbe far sostenere al l’avvocato subito fornito con patrocinio gratuito dalla Regione? Auguri!
I rapporti fra Maroni e la magistratura milanese non sono fra i più sereni, attualmente. C’è di mezzo un processo che potrebbe anche costringerlo alle dimissioni. L’idea di pagare l’avvocato al pensionato di Vaprio d’Adda conferma una vocazione all’illegalità connaturata al fascioleghista di marca nordista.