Questo sito non parla di sport, comune passione del titolare come del sottoscritto, se non raramente. L’incredibile attenzione suscitata dal contatto tra Valentino Rossi e Marc Marquez nella penultima gara del mondiale del Moto GP ha però assunto un carattere interessante anche per chi si occupa preferibilmente di politica, affari esteri, economia e cultura. La prima premessa segue la seconda: personalmente non ho un’opinione sul caso. Probabilmente Rossi è stato eccessivamente penalizzato per una manovra comunque controversa, sopratutto perchè un avvincente duello per il Motomondiale è stato danneggiato dalla decisione dei giudici. Giusta o no la sanzione nei confronti del motociclista italiano. Sui social media, e di riflesso sui media tradizionali, è partita una campagna impressionante a favore di Valentino Rossi. L’aspetto più inquietante è la deriva nazionalista, con tanto di complottismo antispagnolo – si veda la prima pagina di oggi del “Giornale”, ma gli esempi sono numerosi – che fa semplicemente sorridere. Dorna Sports, l’azienda che organizza il Motomondiale, è spagnola, e di conseguenza viene troppo facile concludere che i “capi” abbiano deciso di punire il “nostro eroe” per favorire i loro connazionali. Uno scontro però inventato di sana pianta, visto che in Dorna sono consapevoli di quanto Rossia sia di gran lunga il pilota più popolare, e come un nuovo titolo mondiale sia capace di incrementare considerevolmente l’attenzione verso questo sport. Che significa molti più soldi, ovviamente. Lo racconta piuttosto bene anche la “Gazzetta dello Sport” di mercoledì 28 ottobre 2015. La reazione nazionalista ha tratti insopportabili, una deriva da “e i Marò” che certo interroga parecchio sulla capacità di indignazione del nostro Paese. Qui si spera che Rossi rivinca il Mondiale, almeno per far scomparire il complottismo antispagnolo che davvero merita di finire repentinamente nel dimenticatoio.