Non riesco a prevedere quale ne possa essere l’esito, di certo sulla carta appare temerario, ma lo sciopero unitario proclamato proprio di sabato dai sindacati della grande distribuzione richiama tutti noi a guardare in una luce diversa questi 500 mila lavoratori e lavoratrici del “sempre aperto” e dell'”orario flessibile”.
A essere flessibili, più che gli orari, sono le persone. Nei confronti delle quali, a quanto si apprende, anche le Coop giudicano eccessivo un aumento salariale in busta paga di 85 euro (peraltro già concesso dalla Confcommercio).
L’uomo e la donna flessibile che lavorano nella grande distribuzione rappresentano un popolo invisibile, ma anche un retrobottega essenziale delle nostre abitudini di vita. I metalmeccanici della Fiom Cgil invitano a solidarizzare con gli scioperanti, evitando di andare a fare la spesa in questo sabato di novembre e, se necessario, anche nel pieno del periodo natalizio, sabato 19 dicembre, data per la quale è già convocato il secondo appuntamento di Fuori tutti. La questione sociale, il tema della generalizzata decurtazione del reddito da lavoro dipendente, i diritti e le condizioni normative, oggi in Italia passano attraverso i banconi del nostro supermercato.