Obama porrà il veto, ma il Congresso Usa s’è macchiato d’infamia davanti ai profughi

venerdì, 20 novembre 2015

C’è qualcosa di peggio della ricerca del consenso a ogni costo nella scelta del Congresso degli Stati Uniti -votata anche da 47 democratici- di opporre uno sbarramento quasi insormontabile ai siriani e agli iracheni che cercano rifugio oltreoceano. La Casa Bianca prevedeva di accoglierne la peraltro minima cifra di 10 mila nell’anno a venire. Dopo che nell’anno in corso, vergognosamente, gli Usa si sono limitati ad accoglierne 1682.
Dietro al voto del Congresso c’è l’ignoranza provinciale di una parte della classe dirigente americana, tuttora venata di razzismo. C’è la pulsione isolazionista che rese difficilissimo a Roosvelt intervenire nella seconda guerra mondiale.
Del resto, non manca il precedente storico: nel 1938 Roosvelt promosse una conferenza internazionale di 32 paesi per ripartirsi l’onere di accogliere gli ebrei in fuga da Hitler; ma, al dunque, gli Usa dichiararono di non poter allargare la loro quota e contribuirono al fallimento del poano di salvataggio. Con le conseguenze che oggi sappiamo.
Una macchia sul paese delle libertà fondato dai migranti, che neanche il probabile veto del presidente Obama potrà cancellare.

I commenti sono chiusi.

I commenti di questo blog sono sotto monitoraggio delle Autorità. Ti preghiamo di mantenere i toni della discussione entro i limiti di buona educazione e netiquette in essere come regole del blog. Inoltre usa con moderazione i seguenti comandi di formattazione testo.