Matteo Salvini ha incoronato Alessandro Sallusti come candidato sindaco di Milano del centrodestra. Al leader leghista piace il direttore del “Giornale”, che ha confermato come l’ipotesi della sua corsa alla successione di Pisapia sia fondata. Sallusti è un giornalista piuttosto popolare e conosciuto, particolarmente caratterizzato su posizioni di destra. Se dovesse fare campagna elettorale a Milano il direttore del “Giornale” sicuramente proporrà toni e proposte particolarmente “muscolari” sui temi della sicurezza, dell’immigrazione e del contrasto al terrorismo. Temi che, dopo gli attentati di Parigi, assumeranno probabilmente più rilevanza per l’elettorato europeo. Nell’editoriale scritto sul “Giornale” di sabato 21 novembre 2015 Alessandro Sallusti ha lanciato una sorta di proposta, o sfida culturale, che appare simboleggiare anche il profilo ideologico della sua candidatura. Commentando il nuovo attacco terroristico in Mali il direttore del quotidiano della famiglia Berlusconi ha infatti proposto di rispondere ai jihadisti con la recita del “Padre nostro”, la più conosciuta delle preghiere cristiane. Commentando il fatto che i terroristi che hanno assaltato l’hotel di lusso di Bamako abbiano liberato gli ostaggi capaci di recitare il Corano, Sallusti scrive che ” a un terrorista islamico che puntandoti il mitra ordina di recitare versetti coranici, chiunque di noi, laico o fedele che sia, dovrebbe rispondere con le parole di Padre Nostro, che è preghiera di libertà e carità. Se non altro per dimostrare a questa gentaglia “come muore un occidentale” o “come muore un cristiano”, sulla scia della celebre frase pronunciata in faccia al boia da Fabrizio Quattrocchi durante la guerra in Irak”.